CHIESA SAN BENEDETTO
Lamezia Terme | 2013
In collaborazione con lo studio St Global srl
Il complesso parrocchiale di San Benedetto sorgerà nella città di Lamezia Terme, in un’area definita “cerniera” tra i due centri di Sambiase e Nicastro, luogo di numerosi cambiamenti che si stanno verificando e che sono in programma per lo sviluppo futuro di questa porzione di territorio, di cui il complesso parrocchiale ne diverrebbe il fulcro, non solo religioso, ma anche culturale, ricreativo e allo stesso tempo architettonico. Il progetto proposto si inserisce infatti all’interno della programmazione urbana, in particolare rispetto al Piano “AREA A.P.I.”, che vede programmato lo sviluppo dell’area attraverso la realizzazione di insediamenti edilizi residenziali, commerciali e direzionali. In quest’ottica si inserisce il progetto del nuovo complesso interparrocchiale, che si relaziona in maniera completa con gli edifici e la struttura viaria circostante, mettendo in comunicazione parti residenziali ad oggi scollegate, migliorando la funzionalità di un’area a forte valenza attrattiva.
Il progetto prevede la realizzazione di due nuove strade di collegamento ed attraversamento dell’intera area comunale e diocesana. Una ad est che si pone come prosecuzione di quella in progetto, e permette il collegamento di questa parte residenziale con l’area municipale; l’altra, appunto, che collega questa strada con l’edilizia residenziale ad ovest e la via Senatore Perugini, creando un taglio nel lotto di proprietà comunale, che permette di dare alla piazza una forma più definita e privata. Questa, infatti, sarà racchiusa all’interno di un percorso carrabile, ma soprattutto sarà protetta da questo attraverso il riposizionamento lungo i bordi degli edifici comunali, che ne fanno così una lunga e particolare quinta scenografica su 3 lati, per poi aprirsi e proiettarsi verso il cielo sul quarto lato, grazie alla particolare copertura della nuova Chiesa.
Dalla planimetria generale si può notare come questa si integri totalmente nel contesto, creando con esso dei punti di fuga e di congiunzione, sia attraverso la scelta di utilizzare una forma fluida che diventi un “fiore” racchiuso all’interno di una piastra, che segue la conformazione dell’area, sia attraverso la proiezione di queste linee di fuga sul pavimento che ne disegnano l’apertura e il richiamo verso la chiesa.
Il progetto definisce tutto lo spazio che accoglie il centro parrocchiale di San Benedetto, che si relaziona con la grande piazza antistante come una sorta di “Acropoli”, adagiata su un terreno caratterizzato da differenze di quota, ad oggi circondato da costruzioni di scarsa qualità architettonica, con l’obiettivo di riqualificarlo.
Tutta la struttura che ospiterà la vera e propria Chiesa assumerà la conformazione di un “fiore” che si adagia su una piattaforma fruibile come una “natura costruita”, formata da alti pilastri raggruppati a selva di alberi che sorreggono un’ampia e inclinata copertura che, come una “chioma leggera”, si proietta nel vento.
Sollevata rispetto alla quota della piazza, tramite un’ampia scalinata ed un sistema di rampe, l’edificio svetta nel panorama circostante, brillando per la sua chiarezza e semplicità materica, caratterizzata da un susseguirsi di pareti sinuose che si rincorrono divenendo sempre più alte, all’interno di un sistema puntiforme e leggero, capace di lasciare intravedere la purezza del cielo, fino ad innalzarsi ad esso, attraverso la prosecuzione di uno di questi elementi oltre la copertura, per dare forma alla croce.
Non meno importante è il volume orizzontale a forma di una grande C, collocato a lato della Chiesa, contrapposto a quello più alto, costituito dalla alta torre campanaria di forma triangolare, evidenziata da un differente uso materico, che si relaziona agli elementi più tradizionali e stereometrici della composizione, come i grandi pilastri e il portale d’ingresso, realizzati con un materiale particolare ma dal gusto rude, come il corten.
La struttura che verrà edificata sorgerà su due livelli, quello superiore ospiterà l’assemblea liturgica, mentre quello inferiore il salone interparrocchiale. Si tratta di due spazi dalle caratteristiche molto diverse, come sottolineano i rispettivi percorsi d’accesso. Il salone interparrocchiale funge praticamente da fondazione in quanto definisce una quota livellata sul pendio del terreno ove si poggia la chiesa. Esso riprenderà la forma della chiesa soprastante, seppur contenendo funzioni totalmente differenti. Sarà infatti segnato da un ampio ingresso, seguito da un atrio/reception che immetterà attraverso tre porte al grande salone, dalla capienza di oltre 1000 posti. Il salone è in parte interrato, mentre la parte fuori terra è totalmente vetrata e segnata da numerosi portali che avranno la funzione di uscite di emergenza. All’occorrenza, lo spazio, grazie alla presenza di tre porte poste in posizioni opposte e di pareti scorrevoli, sarà suddivisibile in ulteriori aule più piccole, ognuna con accessi ed uscite separate. Al piano del salone è posizionato il parcheggio interamente dedicato alla struttura, accessibile direttamente dal viale principale, e collegato a sua volta alla piazza soprastante, attraverso una ampia scalinata, una rampa ed un ascensore posto all’interno del campanile.
I percorsi tra la chiesa e gli altri spazi funzionali, quali la casa canonica, i locali del ministero pastorale e gli uffici interparrocchiali, saranno accessibili e fruibili facilmente, ed in particolare saranno collegati direttamente alla grande piastra tramite passaggi coperti. Tali spazi avranno inoltre gli ingressi separati ed antistanti i parcheggi lungo la strada. Al piano terra troveranno posto i locali del ministero pastorale, suddivisi in aule e servizi, mentre al piano superiore saranno ospitati gli uffici, differenti per ampiezza ed i servizi. La casa canonica si svilupperà su due livelli, zona giorno e zona notte, garantendo il massimo comfort e la migliore ospitalità al parroco ed ai suoi collaboratori.